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Medicina osteopatica: un ospedale come modello

Il Santa Barnabas Hospital è un ospedale di medie dimensioni di New York, situato nel Bronx.
Ha al suo interno circa 400 posti letto e reparti di degenza in tutti i principali rami di specialità medica: neurochirurgia, rianimazione, ginecologia-ostetricia, neonatologia, ecc. Inoltre è dotato di un vasto spazio di pronto soccorso che serve di fatto gran parte del quartiere a nord di Manhattan.

All’interno di questo ospedale esiste un reparto chiamato OMM (Osteopathic Manipulation Medicine) dove lavorano osteopati che trattano i degenti che ne hanno necessità. Nel dettaglio le attività svolte dagli operatori di questo reparto comprendono il trattamento di pazienti ambulatoriali già dimessi dall’ospedale e di degenti in grado di recarsi direttamente nel reparto. Per esempio, gli osteopati del Santa Barnabas Hospital possono essere chiamati d’urgenza in sala parto in presenza di difficoltà durante il travaglio oppure in chirurgia, per trattare le cicatrici di pazienti appena operati dopo ferite da arma da taglio. Il loro intervento è estremamente utile anche nel reparto di rianimazione per il trattamento di pazienti in coma o con traumi multipli.

Il primario del reparto, il Dott. Hugh Ettlinger, con il suo staff, da anni produce ricerche interessanti basandosi sui pazienti trattati. Recentemente ha pubblicato un’interessante ricerca sul trattamento osteopatico delle donne nel momento subito successivo al parto, riportando ottimi risultati sulla riduzione del dolore post-partum.

L’organigramma del reparto e la sua struttura sono molto semplici: operano 3 osteopati già specializzati in OMM (Osteopathic Manipulation Medicine, negli USA si tratta di una delle specialità per i laureati in Medicina Osteopatica) e 4 – 5 specializzandi che fanno parte a tutti gli effetti dello staff.
Una segretaria gestisce gli appuntamenti ambulatoriali e coordina le agende dei singoli operatori. L’ambiente dedicato comprende pochi ambulatori per i trattamenti e le visite, una sala d’aspetto ed un locale per gli operatori.

La struttura ospedaliera italiana non prevede ancora questa figura professionale al suo interno: si potrebbe però prendere spunto da questo esempio americano e pensare di inserire un osteopata professionista all’interno degli ospedali. Permettere agli osteopati di lavorare in perfetta sinergia con un’équipe di lavoro composta da medici, infermieri, fisioterapisti, ostetriche ed altri operatori sanitari, apporterebbe benefici non solo ai pazienti finali, ma anche alla struttura stessa.

Link per approfondire:

Per gentile concessione del dott. Emanuele Botti, fisioterapista e osteopata