Osteopatia e sci: prevenire e curare gli infortuni
La stagione invernale è alle porte: chissà se negli sci club organizzano ancora i corsi di presciistica! Così venivano chiamate quelle quattro o cinque sessioni settimanali da un’ora, di esercizi più o meno ben congegnati per rinforzare le gambe e migliorare l’elasticità, in vista degli impegni muscolari richiesti dalle discese.
Forse per la maggior parte dei partecipanti si trattava di un vano tentativo per rimediare ad un anno di vita sedentaria. In ogni caso, il concetto era sostanzialmente propositivo: mettersi nelle migliori condizioni fisiche possibili e prevenire gli infortuni.
C’era quasi una consapevolezza intrinseca: lo sci era qualcosa di potenzialmente pericoloso. In effetti è piuttosto innaturale per l’uomo muoversi scivolando a gran velocità per ripidi pendii e per giunta con ai piedi lunghe tavolette. Il gesto atletico necessario per affrontare una situazione del genere è poi migliorato con il passare degli anni: tecnica e tecnologia hanno reso addirittura piacevole questa disciplina e i campi da sci sono diventati sempre più affollati.
La biomeccanica e le sollecitazioni che lo sci comporta, sottopongono in maniera particolare schiena e gambe ad un lavoro estremamente faticoso. Da un lato è fondamentale la performance muscolare, dall’altro l’apparato muscolo-scheletrico deve essere in condizioni ottimali. Nel primo caso il lavoro è affidato al preparatore atletico, mentre nel secondo all’osteopata. Per essere più precisi, se articolazioni, legamenti e fasce sono liberi di muoversi adeguatamente, il controllo neuro-muscolare si esprimerà al meglio.
In questo modo l’osteopatia diventa integrativa alla preparazione atletica e preventiva per quanto riguarda gli infortuni.
Se è vero tutto ciò, lo stesso ragionamento si può applicare a persone che hanno subito un infortunio, magari proprio praticando sci: in questo caso prima il fisioterapista guiderà con calma il paziente verso la riconquista delle funzioni motorie (escursione articolare, forza flessibilità controllo propriocettivo e dinamico) e poi supporto fondamentale si rivelerà quello osteopatico.
La vasta manualità dell’osteopata è in grado infatti di supportare al meglio la guarigione dei tessuti e aiuterà nella massima fruizione del trattamento fisioterapico.
Per concludere, il trattamento osteopatico, per quanto riguarda lo sport in generale e allo sci in particolare, si colloca perfettamente all’interno dell’ambito medico riabilitativo e di riatletizzazione. Non è un caso infatti che ogni team di alto livello abbia al suo interno medici fisioterapisti preparatori atletici ed osteopati.